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Roma-Benevento: Fonseca e le associazioni di (poche) idee

Archiviata la pausa Nations League, torna la Serie A. Questa sera la Roma di Fonseca ospiterà il Benevento di Filippo Inzaghi, la schiacciasassi della Serie B nella scorsa stagione. Come tutte le gare contro le neopromosse, sarà una gara complicata poiché la Roma non ha mai vita facile contro le prime della seconda classe del calcio italiano. Forse per la fame di punti salvezza, forse per le ambizioni di essere mine vaganti, le squadre appena salite dalla Serie B sono tipicamente croce e delizia dei giallorossi.

Nulla che non sappia Paulo Fonseca. Ieri, come di consueto, si siede in una deserta sala stampa nella solita conferenza pre-partita. I temi della Serie A si intrecciano, naturalmente, a quelli delle Nazionali, che durante questa sosta hanno fornito indicazioni importanti.

Da un romano all’altro

Una di esse riguarda Lorenzo Pellegrini, un calciatore spesso tacciato di discontinuità e di smarrimento in mezzo al campo. Un interrogativo che molti tifosi si pongono è quale sia la posizione più consona per lui e una possibile risposta è arrivata dalla Nazionale: negli ultimi trenta metri è dove dà il meglio di sé.
I progetti di Fonseca per il numero 7 giallorosso sono, però, decisamente più aperti: può giocare in diverse zone del campo. Contro il Verona l’ha schierato nella stessa posizione scelta da Roberto Mancini in Azzurro, ma può essere impiegato anche da trequartista o arretrato sulla mediana.

Da un romano a un altro, Alessandro Florenzi irrompe in sala stampa. Ora al PSG, è già andato a segno due volte e sta rendendo Les Parisiens più che entusiasti di averlo in rosa. La questione è: dei quattro esterni di destra, è andato via l’unico che ora sta giocando in una grande squadra che disputa la Champions League, ma nel sistema di gioco attuale le sue caratteristiche sarebbero state preziose. Forse è stata una leggerezza lasciarlo partire. Fonseca, però, non si scompone: “Io volevo che rimanesse; in questi schemi di gioco le sue qualità si sarebbero rivelate utili. Io ci ho parlato e lui ha preferito andare al PSG: è una scelta che comprendo, ma io volevo che rimanesse”.

Porta a porta

Come in un’associazione di idee, da un capitano si passa all’altro: Edin Džeko. Il nastro si riavvolge fino a dopo la scialba partita contro il Siviglia: in quell’occasione il bosniaco aveva usato parole durissime sul gioco della squadra espresso in campo. Da quella sera galleggia nell’aria la perplessità su quali siano i reali rapporti con Fonseca, rafforzata anche dal limbo di calciomercato che per poco non lo ha portato all’ombra del Duomo. L’allenatore portoghese disinnesca anche questa: il rapporto tra i due è sereno, il Cigno di Sarajevo si allena molto bene, di problemi non ce ne sono.

Da porta a porta, si passa al titolare tra i pali: Mirante in campionato e Pau López in Europa? La risposta è secca: Mirante titolare stasera, poi si vedrà.

Fuori dal campo

Uscendo dal campo e accantonando Roma-Benevento, a Fonseca vengono proposti due temi del dietro le quinte: l’assenza di un DS e un calciomercato da cui si poteva avere di più. La domanda che segue è: la rosa della Roma è inferiore a quella di Lazio, Napoli e Milan?
Sul primo tema Fonseca è diplomatico: è importante avere una figura di riferimento, come ce l’hanno in tutte le squadre, ma la società ci sta lavorando. Sul secondo argomento è pungente: “Nessun allenatore è mai soddisfatto del mercato, ma non ho mai detto che siamo inferiori a queste squadre. Ho detto esattamente il contrario: noi possiamo giocarcela con loro e possiamo, e vogliamo, lottare per la Champions League e fare meglio dello scorso anno”.

Uno spunto interessante riguarda Juan Jesus e Fazio: ampiamente fuori dai progetti di Fonseca, potrebbe essere necessario reintegrarli in Europa League giovedì contro lo Young Boys, viste le assenze di Smalling e Mancini. Fonseca non fa una piega, anzi: si dimostra ancora una volta abile a disinnescare senza esporsi alle scorie esplosive. La risposta è data in modo da non ammettere possibili repliche: “Sono con noi e si allenano, poi la decisione sarà mia. Valuterò partita per partita se ne abbiamo bisogno”. Un sottotitolo emerge idealmente dai pannelli pubblicitari sotto il suo microfono: tutti sono utili e nessuno indispensabile, ma c’è anche chi è destinato a un ruolo di gregario improvvisato.

Ecco Roma-Benevento

Pensando a Roma-Benevento, arriva una considerazione di Fonseca sull’avversario di stasera: “È una squadra coraggiosa e in fiducia, guidata da un allenatore molto bravo. Arriva qui da tre partite di cui ne ha persa solo una e ha vinto le altre due, ha molti giocatori d’esperienza. Sarà una gara difficile”.

Si conclude così la scialba conferenza stampa pre Roma-Benevento: si è trascinata per otto minuti senza trame originali, priva di colpi di scena. Forse è un preludio alla gara di stasera, forse è l’epilogo del periodo senza Serie A.

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