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Fiorentina-Roma: Fonseca tra vecchie trame e mirati colpi di reni

Domani alle 18:00 i giallorossi ricevono all’Olimpico la Fiorentina per la sesta giornata di campionato. Sarà una partita non semplice, ma che la Roma di Fonseca ha le qualità per portare a casa in modo convincente. Questo pomeriggio, allora, l’allenatore portoghese ha risposto alle domande della solita conferenza stampa di introduzione alla partita.

Dopo l’affaire Džeko, che sempre tiene banco nella narrazione associata alla Roma, una tematica che sembra ricorrere in questo frangente è, invece, quella di Smalling. La parentesi è presto chiusa: Fonseca non dà certezze sulle possibilità del difensore inglese di scendere in campo domani contro la Fiorentina. La risposta è un apertissimo ma definitivo “Vediamo domani come sta“.

Un altro argomento ultimamente ripetutamente sottoposto a Fonseca è l’avvio anomalo delle prime della classe dello scorso anno. La Roma deve approfittarne, ma il dubbio sui contenuti tecnici attanaglia i giornalisti. La replica è una cantilena delle risposte nelle precedenti occasioni: Juve e Inter sono favorite, poi ci sono le altre squadre; la Roma vuole fare meglio rispetto allo scorso anno.

Il caso vuole che la domanda successiva sia riferita alla difesa, come se dopo la risposta di prima ci fosse bisogno di battere in ritirata. Nell’assetto a tre il posto centrale ha visto diversi interpreti: è una scelta legata all’avversario oppure sarà il ruolo definitivo di Smalling? Fonseca risponde di nuovo in modo scolastico: “Decido partita per partita; ho già scelto i difensori di domani, poi penserò alla prossima“.

Dopo un rapido accenno a Carles Pérez, che ha svolto lavoro individuale per un affaticamento muscolare dopo la gara di Europa League, si passa ai veterani della Serie A. Pedro, Ribéry, Ibrahimović, sono campioni che stentavano a incidere negli altri campionati mentre qui sono ancora decisivi. La disamina di Fonseca è una coccola: “La cosa positiva della Serie A è che non si vede l’età dei giocatori, ma la qualità. In altri Paesi quando un calciatore si avvicina ai trent’anni si dice che è vecchio, mentre qui se ne può apprezzare la qualità“.

La Roma è una squadra largamente incompleta e in fieri, perciò un argomento da delineare è quello dei miglioramenti attesi dal tecnico, sia sul piano collettivo che su quello individuale. Gli aspetti da migliorare sono tanti, dice Fonseca, perché la squadra non è mai un processo concluso. D’altra parte, ci sono però anche delle dimensioni migliori rispetto allo scorso anno, come detto a margine della partita contro il CSKA. La risposta è nel tempo: dall’inizio della passata stagione a oggi, i calciatori hanno avuto più tempo per lavorare con Fonseca e per capirne i dettami tattici; hanno avuto modo di integrarsi nel gruppo e di prendere consapevolezza della loro qualità.

A proposito di tempo, di quanto detto dopo la partita di giovedì e di temi ricorsivi nelle domande proposte a Fonseca, come una sorta di spada di Damocle arriva la domanda sull’assenza di un DS e sulle eventuali rassicurazioni della società sulle tempistiche. Il tecnico sbatte la porta senza clamore: “Io parlo di questa faccenda perché voi me ne chiedete conto, ma non ne voglio più parlare“. Lo dice con calma e pacatezza, con un tono basso e garbato: l’educazione al servizio del buonsenso.

Finalmente, nei minuti di recupero di questa conferenza, si parla di Roma-Fiorentina e delle impressioni di Fonseca sui viola. “Questa Fiorentina è una grande squadra. Hanno preso molti giocatori di qualità e con esperienza in Serie A. Sarà una partita difficilissima contro una squadra che per me può arrivare entro le prime sette della classifica“. Il superlativo assoluto è una novità nel lessico di Fonseca: “una partita difficilissima” esprime meglio di qualunque altra perifrasi tutta la sua preoccupazione – ma anche la sua stima – verso la compagine guidata da Iachini. La Roma, e Fonseca lo sa meglio di tutti, dovrà faticare domani per domare la Fiorentina.

L’ultima domanda è sulla verticalità del gioco, caratteristica più evidente rispetto allo scorso anno. La risposta è semplice: con calciatori come Spinazzola, Pedro, Mkhitaryan, è facile uscire più velocemente per l’attacco e giocare con maggiore profondità.

Tramonta così la conferenza stampa di Fonseca in vista di Roma-Fiorentina. In parte fedele a un copione già visto, in parte sollevata da mirati colpi di reni, sembra proprio il canovaccio su cui domani si dispiegherà la partita.

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