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UNO SU SEI

Certamente è prematuro parlare di cosa non va nella Roma dopo solo due giornate di campionato anche se c’è da constatare che contro due provinciali, i giallorossi avrebbero dovuto fare bottino pieno. Invece dei preventivabili sei punti, la formazione di Mourinho, è inchiodata ad un misero punticino.

Il problema è che all’interno dei 180 minuti finora disputati, i tiri delle squadre avversarie sono stati realmente pochissimi ma in totale hanno centrato la porta difesa da un non troppo affidabile Rui Patricio ben quattro volte facendo maturare uno stiminzito pareggio casalingo (grazie ad un ritrovato gallo Belotti) e una sconfitta contro gli scaligeri a Verona.

La quasi sicurezza di una difesa molto ostica della scorsa stagione, si è sbriciolata inaspettatamente quest’anno e non si può certo dire che la colpa è per via dell’avvenuta cessione di Ibanez ma dallo stato di disgrazia di Smalling apparso smarrito in queste due prime partite e di Mancini tutt’altro che esente da colpe. Ovviamente le giustificazioni le possiamo trovare in un centrocampo che non filtra in modo esemplare e nell’estremo difensore che appare veramente sottotono e sfiduciato nei propri mezzi tanto da fargli commettere banali errori che abbiamo pagato caramente.

In attesa dell’attaccante di peso – che tutti si aspettano-  in grado da sfondare le reti avversarie per resettare la sfortuna che anche quest’anno si sta celebrando a forza di legni colpiti, ci spiace osservare che le fasce sono tutt’altro che foriere di clamori. In buona sostanza, Spinazzola, Karsdorp, Zalewski, Celik sono molto distanti dalle aspettative mentre con l’idea di gioco dello Special One queste dovrebbero rappresentare frecce nell’arco della squadra.

Di Dybala si sapeva delle sue fragilità e questa è la ragione per la quale è stato preso Paredes ma un centrocampo dove i ruoli sono confusi tra loro (vedasi Cristante, Paredes e Pellegrini), quando l’argentino non gira oppure è assente, la qualità del gioco ne risente notevolmente.

Note positive sono da segnalare in un rinato Belotti che, oltre la doppietta della prima partita, è stato in grado di reggere l’attacco da solo con uno smalto che lo scorso anno non si era mai visto. Anche Aouar pare essere il giocatore sperato e forse sarebbe il caso di considerarlo maggiormente magari a discapito proprio di un Pellegrini apparso fuori condizione fisica e mentale.

Roma che deve capitalizzare al meglio i propri errori e le mancanze denunciate in questo inizio di campionato, ritrovando la quadra in difesa, la concentrazione e la precisione che finora ha difettato.

Solo in questo modo, specialmente se arriva Big Rom, la Roma potrà dire la sua in questa stagione.

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