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L’ULTIMO SPENGA LA LUCE

Chi ha una certa età, ma anche chi è stato attento ai racconti di chi quel periodo lo ha vissuto, c’era una leggenda metropolitana giallorossa che imperava a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo. Questa leggenda affermava che l’allora Presidente dell’AS Roma, ing. Dino Viola, era così parsimonioso ed attaccato alla sua Trigoria che fosse l’ultimo ad andarsene dal centro sportivo romanista non prima di aver controllato  che in tutti gli ambienti, la luce fosse spenta per non sprecare soldi invano.

Ieri l’Olimpico ha visto l’ultima partita casalinga della Roma e certamente ad inizio stagione con lo Special One in panchina nonostante il furto di una finale di Europa League che ancora grida vendetta (Tylor freddo!), la tifoseria si sarebbe aspettato un ben altro scenario.

La rete della vittoria siglata da Lukaku è stato il suo modo per accomiatarsi dai 67mila dell’Olimpico lasciando un buon ricordo di sé, pronto a rientrare in Inghilterra e di mettersi a disposizione della sua squadra in attesa di decidere dove emigrare da grande.

Lasciando da parte le supposizioni infarcite da troppi condizionali, la cosa sicura è che i giallorossi disputeranno l’Europa League. A questo si deve aggiungere che il cappio dell’UEFA nei confronti della Roma, si è decisamente allentato comportando il fatto che il nuovo DS sarà più libero nell’affrontare la difficoltosa fase del calcio mercato dove tante dovranno essere le novità per permettere a mister De Rossi di fruttare una rosa giocatori in grado di poter competere in campionato e coppe.

Giocatori che rientrano per uscire nuovamente; giocatori prestati alla Roma che torneranno alla loro destinazione originaria; giocatori da acquistare tra nuove scoperte e calciatori già affermati: praticamente un vero e proprio rompicapo che deve trovare la sua soluzione in modo ottimale per non rivivere i patemi di  quest’ultimo anno calcistico.

In buona sostanza ciò si traduce con ‘non più Renato Sanchez o Karsdorp’ ma giocatori affidabili e -per sposare il De Rossi pensiero- soprattutto affamati di vittorie.

In fondo, Bologna e Atalanta insegnano: scovano talenti che si tengono ben stretti o che venderanno alle loro condizioni e senza alcuna premura.

Manca ancora la trasferta di Empoli per poter sigillare questo campionato e già sapremo l’esito della sfida tra il Bayer Leverkusen e la Dea (almeno ci togliamo questo assillo), pronti a vivere il pathos di un calcio mercato che dovrebbe vederci tra le società più dinamiche per forza di cose.

Allo scrivente non piace l’esito di questa stagione che sperava, come tutti i tifosi della Magica, fosse stata foriera di successi che non ci sono stati. Anzi, il sesto posto è una posizione che proprio non deve rendere soddisfatti la tifoseria giallorossa sempre pronta a dimostrare tangibilmente il suo affetto ed il suo amore nei confronti della Roma.

…E che l’ultimo, spenga la luce.

Daje!

PS: qualche settimana fa, ebbi modo di sollecitare attraverso alcuni amici della Roma, l’idea di fare una colletta di solidarietà per una famiglia romanista sotto sfratto per morosità che da anni vive in condizioni precarie. Fiducioso nel gran cuore giallorosso, speravo che tale appello potesse essere accolto in modo positivo soprattutto dopo aver visto che la Curva aveva raccolto oltre 7000 euro per pagare la famosa multa a Mancini e, al suo rifiuto, devolvere i fondi ad altre iniziative. Ebbene, il famoso appello è rimasto inascoltato e la situazione per questa famiglia si è fatta ancor più drammatica.

A chi sta leggendo rivolgo direttamente l’invito: se puoi fare un atto di solidarietà (qualsiasi offerta è ben accetta) puoi effettuare un bonifico presso questo IBAN IT74G3608105138250460150464 con la dicitura ‘forza Roma’. Grazie.

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