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SOTTO IL SEGNO DI DE ROSSI

Stanchi eppure corrono. Sfibrati eppure mantengono integre le energie mentali. Smarriti eppure non hanno mai perso di vista l’obiettivo. Si chiama Roma ma deve leggersi Daniele De Rossi, l’allenatore che ha saputo rivitalizzare una compagine impaurita, demotivata che quasi certamente non rispondeva più alle sollecitazioni del grande Mourinho.

Roma-Juventus (gobbi) sarebbe potuta concludersi con un altro punteggio e con la vittoria di una delle due compagini ma il salomonico pareggio – che fa più bene ai bianconeri che non ai giallorossi – è il risultato più equo.

Per la teoria dei ”se” e dei ”ma” possiamo ipotizzare che se l’arbitro avesse estratto il secondo cartellino giallo nei confronti di Weah che ne avrebbe decretato la conseguente espulsione, forse avremmo visto un’altra partita ma di questi errori di valutazione, la storia della Roma ne è piena.

Ci attende una settimana cruciale con due partite destinate a segnare la storia degli uomini di De Rossi: il ritorno in Germania contro il Leverkusen giovedì dove recuperare lo svantaggio di due reti per andare ai supplementari e continuare a sperare di raggiungere la finale di Dublino; la partita a Bergamo contro l’Atalanta per stabilire che resta in gioco per l’accesso della Champion’s della prossima stagione.

Con gli uomini contati e stanchi, la Roma deve fare non uno bensì due miracoli per non vanificare quanto fatto (e non fatto) finora. Tutti i tifosi sanno bene che l’accesso nell’Europa calcistica che conta significa poter impostare una certa campagna acquisti dove, al momento, certezze non ci sono.

I buoni rapporti di reciproca stima tra la proprietà e allenatore, indubbiamente avranno già disegnato a grandi linee due livelli di azione. Se ci saranno le risorse provenienti dall’accesso alla Champion’s acquisti e vendite saranno positivamente condizionate da un gentlemen agreement rispettoso dei paletti UEFA; di contro, il mancato accesso a questa competizione aprirà un altro tipo di mercato dove sarà necessario recuperare quel plus valore che difetta nella società dei Friedkin.

Purtroppo si pagano errori commessi in passato (alcuni addirittura remoti come Karsdorp) dove acquisti strapagati ed affatto utili alla causa, si sono ripercossi e saranno presenti fino a quando la Roma non riuscirà a rientrare nei parametri imposti dai poteri forti del calcio. Ma questa è tutt’altra storia.

Sotto il segno di quella combattività che ha sempre contraddistinto De Rossi alla Roma e al Boca Jr. il drappello giallorosso deve rispondere ‘presente’ sia a Leverkusen che a Bergamo per onorare la maglia innanzitutto, per rispettare i suoi tifosi e per credere che il sogno sia ancora possibile.

Daje!

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