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Soda caustica del Lunedì

Mi pregio di inaugurare questa rubrica che vuole affrontare con serenità ed al tempo stesso con sincerità (si spera) i temi di attualità relativi alla nostra amata Roma.

State tranquilli che non vi tedierò con tattiche, percentuali di possesso palla e tutte le diavolerie moderne di cui sono poco avvezzo e che lascio volentieri ai mei ferrati e competenti colleghi di redazione a cui lascio con piacere l’arduo compito di spiegarvele.

Si tratterà di una sana chiacchierata con cui si metteranno a fuoco i problemi emersi nel corso della settimana appena trascorsa senza voler ambire alla verità assoluta che non appartiene a noi terrestri: insomma un modesto punto di vista di un semplice tifoso che vuole dire la sua rispettando le altrui opinioni.

 

Nino Manfredi avrebbe detto che è roba del paese nostro ed io modestamente aggiungo roba genuina cresciuta nell’orticello di casa: se vorrete farmi compagnia la desineremo insieme viceversa la mangerò da solo.

Scontata la pena della doverosa premessa veniamo ai fatti:

la partita di Verona su cui si sono già intrattenuti gli ottimi amici della redazione ci ha detto che occorre un centravanti ed anche in fretta: a quanto pare e stando ai rumors emersi nella giornata di ieri (sottolineamo che al riguardo non disponiamo di certezze) il buon Dzeko avrebbe deciso di lasciare la Roma con destinazione vecchia Signora.

La scelta di Edin sarebbe stata ribadita nell’ambito di un colloquio tenuto con il tecnico prima del match con il Verona allorquando il primo si sarebbe rifiutato di partecipare alla riunione tecnica ed avrebbe chiesto espressamente di non giocare contro gli scaligeri.

Roma

Inutile, a mio avviso, vestire i panni del moralista: il calcio moderno è pieno di storie simili e le società, così come i tecnici devono necessariamente farci i conti: tante volte si riescono a gestire in modo adeguato, in tante altre emergono inevitabilmente delle falle ma non è colpa di nessuno perché sfido chiunque a fare meglio.

La società chiede ovviamente il rispetto del contratto imponendo al suo tesserato di prendere parte alla spedizione ed il giocatore fa sapere ai dirigenti di non voler rischiare le caviglie in vista di un prossimo trasferimento: provate a sbrogliare voi la matassa se siete capaci.

Già immagino tutte le critiche laddove la Roma avesse deciso di tenere a casa il calciatore: si sarebbe parlato di resa incondizionata alla Juventus ed alla volontà del calciatore con tutti gli annessi ed i connessi che conosciamo a memoria.

 

Tali questioni, a mio umilissimo, parere si possono solo risolvere attraverso il buon senso che purtroppo è quasi sempre carente: il bosniaco scalpita per approdare alla Juventus ma la Roma ha l’obbligo di trovare un sostituto decente prima di lasciarlo partire e qui si pone la questione Milik su cui sono stati già versati fiumi di inchiostro.

La querelle tra il calciatore polacco ed il buon Aurelio De Laurentiis relativa ai premi, alle sanzioni per il mancato rispetto degli ordini societari ed ai diritti di immagine è sotti gli occhi di tutti e non intendo dilungarmi su questioni che neppure conosco nello specifico ma un problema esiste e non può essere sottaciuto: le pretese del Presidente del Napoli, per quanto legittime, mal si conciliano con le nostre esigenze tecniche che devono essere soddisfatte nel più breve tempo possibile.

Non è difatti pensabile che il tira e molla degli ultimi tre giorni si possa procrastinare ulteriormente ed è pertanto ragionevole pensare che se la questione delle pendenze tra il polacco e il suo Presidente non si concluderà nel giro delle prossime 48 ore, la società giallorossa dovrà necessariamente abbandonare la pista Milik e risolvere il problema attraverso l’acquisto di un altro centravanti ovvero con la permanenza di Dzeko che a quel punto dovrà mettersi l’anima in pace (del resto non si può sempre ottenere tutto dalla vita e Roma non è certamente Alcatraz).

Roma

Il match contro gli scaligeri ci ha pure detto che per il momento il tecnico ha deciso di puntare su Mirante e tenere per il momento in panchina il costoso Pau Lopez: la scelta di Fonseca ha un suo fondamento in quanto lo spagnolo sembra aver perso la sicurezza tra i pali e la necessaria tranquillità per poter affrontare la stagione.

 

Inutile girarci intorno perché esiste anche un problema Pau Lopez che il tecnico e la società dovranno per forza di cose affrontare: il calciatore è stato pagato più di 20 milioni ed al momento non sembrano essere pervenute offerte decenti per il suo acquisto quanto meno in prestito da parte di altri club.

A mio modesto avviso occorre un altro portiere perché non è pensabile affrontare la stagione con il solo Mirante nonostante i suoi 37 anni ben portati così come occorrono almeno un altro difensore (si spera in Smalling ma diciamolo a bassa voce) ed un regista di centrocampo nonché un centravanti di scorta: sono tutte scelte che vanno inevitabilmente effettuate in tempi rapidi e senza tentennamenti.

Si registra finalmente il ritorno di una società: i Friedkin fino ad ora sono stati ineccepibili perché hanno sempre fatto sentire il loro peso e la loro presenza senza parlare mai a sproposito.

La vera società, sempre a mio umile parere, deve comportarsi proprio come stanno facendo i neoproprietari ovvero facendo molto arrosto e poco fumo.

Chiosa conclusiva: ci aspetta un campionato duro e difficile ove saranno determinanti, come e più degli anni passati, le motivazioni dei protagonisti che scenderanno in campo: chi si accontenterà di fare la comparsa sarà destinato all’oblio.

Occorreranno altresì tanta pazienza e buone dosi di antiacido perché tutto è in costruzione e tante altre sorprese ci aspetteranno: la strada che conduce al successo è sempre la più tortuosa e comporta inumerevoli sacrifici e rinunce.

Alla prossima.              

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