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GAME OVER

Coppa Italia maledetta? Questo decimo trofeo e conseguenziale stellina d’argento, pare proprio non volere arrivare neppure con Mourinho in panchina.

La partita contro la modesta (ma ben organizzata) Cremonese, ha celebrato l’esclusione dei giallorossi ad una semifinale contro la Viola che, con molta probabilità, avrebbe permesso l’accesso alla disputa finale. C’è da dire che meritatamente la Roma è uscita (e a testa bassa) da questa competizione che era uno degli obiettivi della squadra.

Nel calcio si vince e si perde e perdere anche contro una squadra di basso cabotaggio ci sta, ma non certo attraverso un incontro come quello consumato mercoledì sera dinnanzi ad un Olimpico ancora una volta sold out.

L’incontro lo abbiamo visto tutti. Tutti i tifosi si attendevano una squadra combattiva come quella che ha perso contro il Napoli giocando a testa altissima ma così non è stato.

Imputare a Rui Patricio – colpevole di aver commesso un fallo da rigore – e a Celik – autore della clamorosa autorete dello 0-2 – ogni colpa, oltre che ingiusto sarebbe anche non veritiero. La realtà è che la squadra scesa in campo nei primi 45′ non ha giocato: confusa, imprecisa, balbettante e nervosa. Praticamente ha consentito alla squadra di Ballardini di fare più che bella figura con una gestione precisa della palla e con una superiorità di gioco sicuramente molto evidente.

All’intervallo Mourinho, che aveva schierato una formazione di panchinari e ragazzini, si è visto costretto ad inserire l’artiglieria pesante da Abraham a Dybala passando per Matic e Zalewski credendo possibile ribaltare il risultato. Ma non era serata da Roma, dall’autorete di Celik al palo colpito da Abraham, dallo sterile gioco di capitan Pellegrini (ma non è stato troppo caricato di responsabilità?) e a quello nevrastenico di Mancini (un Tavor un giorno si e l’altro pure ci starebbe bene) si può dire che l’unico a sbattersi come un matto è stato Belotti che, alla fine, ha meritato un gol come premio personale di consolazione.

Se si pensa che anche la Joya ha fallito la palla del 2-2, è presto descritta la serata di melma di tutta la Roma. A questo si deve aggiungere anche un arbitraggio certamente infelice ma non è questa una giustificazione della mancanza di cattiveria quanto alla convinzione della squadra di essere tale.

A parte le vedove di spallettiana memoria ora è iniziata la caccia anche ai Friedkin, colpevoli secondo alcuni di essere la migliore versione di Pallotta, volutamente ignorando che questi signori hanno sborsato finora circa 900 milioni di euro dal loro portafoglio permettendo a tutti noi tifosi di continuare a vedere una squadra con un signor allenatore e giocatori che sono stati mantenuti in rosa anziché essere ceduti come avveniva in passato.

Inutile dirci che la Roma ha snobbato la Coppa Italia per avere forze fresche da investire sull’Europa League e sull’accesso in Champion perché se questo doveva essere il ragionamento iniziale, la Roma avrebbe dovuto uscire al primo turno e non certo a due partite dalla finale.

Sabato contro l’Empoli che squadra scenderà in campo? Quella gagliarda ammirata a Napoli o quella indegna che ha patito la Cremonese. Staremo a vedere.

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