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FINAL DESTINATION BUDAPEST

Ebbene sì: quell’allenatore stanco, vecchio e bollito è riuscito nell’impresa di forgiare la Roma e i ”suoi ragazzi” ad immagine e somiglianza.

Roma che torna dal BayerArena di Leverkusen proteggendo quel preziosissimo vantaggio maturato all’Olimpico grazie a Edoardo Bove e guadagnando l’accesso alla seconda finale europea consecutiva. E se lo scorso anno per molti la Conference League era solamente un coppetta tanto per, quest’anno la Coppa Uefa di Europa League non può definirsi tale dal momento che si sono affrontate formazioni scese dalla Champions.

Il non gioco dei giallorossi non è stato tale bensì è stata rasentata la perfezione di contrastare in tutto e per tutto i tedeschi ai quali la squadra dello Special One ha lasciato ovviamente il pallino del gioco.

Con tutte le carenze di organico e con una squadra arrivata a raschiare il barile, la Roma ha fatto tutto quello che era in suo potere per riuscire nell’impresa (assolutamente imprevista da tutti gli esperti di calcio all’inizio della competizioni) di arrivare a giocarsi la finale il 31 maggio in quel di Budapest contro il Siviglia dell’antipatico Monchi.

Ci si arriva con il fiatone ma anche con la consapevolezza di essere realmente una famiglia più che una squadra di calcio, dove tutti si aiutano per arrivare a dama, seguendo le direttive di un allenatore non ancora stanco di vincere.

In quella terra magiara, i tifosi al seguito della squadra e quanti potranno assistere all’incontro in televisione, poteranno quei colori giallorossi che, come sempre, saranno al fianco di una squadra imperfetta ma che gioca con il cuore sospinta da una incredibile passione.

Sarà una Final Destination che dovrà rappresentare un film di terrore per gli avversari che dinnanzi si troveranno una formazione che vorrà, ad ogni costo, premiare le proprie fatiche con una vittoria e con il sicuro accesso alla Champions della prossima stagione di cui tutti, sono consapevoli degli enormi benefici che porterebbe.

Oltre a poter esibire un trofeo europeo mai vinto, la partecipazione alla più prestigiosa manifestazione calcistica del Vecchio Continente rappresenta un sostanzioso guadagno di immagine ma anche di tanti milioni con i quali la società potrà fare un mercato acquisti senza oltrepassare le barriere del gentlemen agreement imposte dall’UEFA, con somma soddisfazione del vate di Setubal che gestirebbe un organico finalmente all’altezza delle sue aspettative.

In questi giorni che ci separano dall’evento, il popolo romanista avrà modo di fomentarsi a più non posso, sognando di raggiungere l’impossibile divenuto possibile.

E, come sempre, DAJE ROMA DAJE

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