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ALLA RESA DEI CONTI, E’ LA SOLITA ROMA

Chi come il sottoscritto, ha seguito la Roma per decenni, di situazioni come quelle del derby disputato domenica pomeriggio, ne ha viste tante.

Nei momenti clou, ossia quando la squadra è chiamata a fare il salto di qualità che la porterebbe a raggiungere il traguardo sperato, c’è sempre un qualcosa che la frena indipendentemente da chi sia il presidente, l’allenatore e il parco giocatori.

Lo stesso copione lo abbiamo visto ieri contro la Lazio nel secondo derby della stagione, anche questo di totale appannaggio degli uomini di Sarri che hanno saputo interpretare meglio la sfida stracittadina.
Diverso è stato l’atteggiamento della truppa di Mourinho, ovviamente assente dalla panchina per via della penalizzazione comminata dai sempre equi poteri forti del calcio, che hanno accusato una pesantezza fisica e mentale che non ha giustificazioni.

Come nell’incontro d’andata, la prestazione di Ibanez ha fatto la differenza in negativo dal momento che al 32′ è stato mandato negli spogliatoi per essersi conquistato una seconda ammonizione che ha lasciato la Roma in dieci.

Inutile dire che se per la prima mezzora i giallorossi hanno retto l’urto dei laziali grazie alla bravura di Rui Patricio, per il resto del primo tempo hanno invece arrancato per prendere le misure ai padroni di casa.

Il secondo tempo Foti, seguendo le indicazioni di Mourinho, ha tolto l’estro di un Dybala in ombra per inserire Llorente per rinforzare ovviamente la difesa con l’obiettivo di non prendere reti.

Purtroppo non sono bastate le parate del nostro portiere per evitare il vantaggio biancoazzurro al quale la Roma ha prontamente replicato causando un autorete della Lazio che avrebbe riportato il risultato in perfetta parità. Ma il VAR ha prontamente annullato il gol per un evidente fuorigioco da parte di Smalling durante l’azione incriminata.

Lazio che non ha approfittato degli ampi spazi concessi dalla Roma che ha inutilmente cercato di andare all’assalto all’arma bianca ma senza costrutto.

Nervosismo e falli da ambo le parti hanno caratterizzato un non gioco molto più utile alla squadra in vantaggio che non a quella che doveva recuperare.

Inutile dire che le sostituzioni operate dai giallorossi con Matic, Abraham, Solbakken e El Shaarawy non si sono rivelate determinanti per cambiare il corso delle cose.

Ovviamente si è terminato l’incontro con sfottò e reazioni che hanno portato l’incerto arbitro Massa ad estrarre altri due cartellini rossi per Cristante e Marusic.
Nervosismo che è continuato all’interno dell’Olimpico tra Lotito e Mourinho, ma nulla di nuovo sotto il sole: la Lazio ha il presidente che si merita.

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