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Tutto bene quel che finisce bene. O no?

La pratica primo posto del girone di questa Conference League può considerarsi archiviata all’ultimo giro. La Roma si presenta in una innevata e gelida Sofia per giocare l’ultimo atto di questa prima fase, avendo il dovere di vincere e di ricevere la notizia che il Bodo non sia uscito vincitore nello scontro contro lo Zorya.

Mourinho riempie la formazione di panchinari per far riposare più gente possibile anche in previsione di un incontro che non dovrebbe presentare particolari pericoli. Così infatti è con Abraham che al quarto d’ora, sigla un gol di rapina portando in vantaggio i giallorossi che – in verità- grossi pericoli non li stanno passando.

Un eccellente professionista, tale Borja Mayoral uscito fuori dalla naftalina per l’occasione, ha il merito di raddoppiare il vantaggio, permettendo a tutta la squadra e ai suoi tifosi di tirare un sospiro di sollievo prima di esultare per il terzo gol sempre realizzato dal numero 9 che sigla la sua seconda doppietta europea. Nel frattempo giungono più che positive notizie che narrano il vantaggio dello Zorya a discapito dei nostri competitor per il primato nel girone. La tripletta, i cambi ovvi, il risultato di un Bodo che sta perdendo, fa abbassare la concentrazione ai nostri che iniziano più a badare a chiudere velocemente la pratica piuttosto che continuare a giocare.

L’abbassamento dell’interesse si vede subito. Il CSKA riduce le distanze con una bella rete che, però, non impensierisce più di tanto.

Nell’altro incontro la novità è il pareggio dei norvegesi del Bodo e la cosa manda in bambola i giallorossi che, smesso di giocare, abbracciano il pericoloso atteggiamento di snobbare gli avversari che, al contrario, hanno il dominio sul possesso della sfera e accorciano ulteriormente le distanze con un 2 a 3 dove Fuzato, non appare affatto irreprensibile.

Dieci minuti, che diventano quattordici con il recupero, dove i tifosi vedono fantasmi aleggiare sopra le loro teste e attendono che giunga la notizia che il Bodo è passato in vantaggio, magari dopo che il CSKA abbia inaspettatamente pareggiato.

Per fortuna, tutto si ferma come stava. Il Zorya non si fa sorpassare così come la Roma che dovrà attendere febbraio per conoscere la propria avversaria in Europa.

E dopo un buon tè caldo, la truppa rientrerà alla base in attesa dell’incontro con lo Spezia di lunedì sera. Tutto è bene quel che finisce bene.

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