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Roma 3 Juventus 4

Stadio Olimpico, 9 gennaio 2022, in campo si affrontano Roma e Juventus. Sappiamo bene com’è finita, cosa ha funzionato e cosa no?

Rui Patricio, al solito, è il meno colpevole della disfatta. Certo, una benedizione non gli farebbe male, dato che su quattro gol presi non poteva fisicamente fare nulla su nessuno. Maledetto dalla malasorte.

Smalling è l’unico del quartetto difensivo che, forse, merita la sufficienza. Accollargli l’infortunio di Chiesa è da ignoranti e maldicenti, il gol di De Sciglio pure.

Viña lo conosciamo tutti, nel bene e nel male il giocatore è questo: umorale come gran parte dei compagni. Il primo anno, soprattutto se consideriamo la mancanza di stop tra una stagione e l’altra provenendo dal Sud America, si può chiudere un occhio, ma Spinazzola è un’altra cosa.

Maitland-Niles è stato buttato nella mischia dopo 48 ore dall’arrivo e non ha fatto malissimo, forse è addirittura più terzino lui di Karsdorp, ma certi cross non si devono sbagliare e non si deve staccare la spina se pure gli altri lo fanno. Ma sospendiamo tutti i giudizi, sia in positivo che in negativo.

Ibanez, invece, va criticato nell’esatta misura in cui veniva lodato precedentemente. Da indomito leone tutto tigna e cattiveria, ora è un inetto pulcino bagnato che trema davanti alle difficoltà e ai suoi stessi errori. Moderno pupazzo di neve pronto a fondersi ai primi fuochi. De-evoluto.

Veretout davanti alla difesa non ci sa giocare. Può farlo, ma male. Incapace di dare un filtro, inutile in ripartenza, si perde continuamente l’uomo e vaga per il centrocampo come un bimbo sperduto nel deserto. Non gli va, non gli piace e non fa nulla per nasconderlo. Forse non ci siamo capiti, Jordan

Cristante scopro ora fosse in campo. Giallo a parte e un tiro al 15esimo è stato etereo, nel senso brutto del termine. Impalpabile, vacuo ed estraneo a tutto. T’ho difeso Bryan quando lo meritavi, ma se giochi così sei oggettivamente indifendibile.

Mkhitaryan, invece, prova e riprova a dare una mano alla squadra giocando spessissimo in posizioni non sue e cercando di dare il meglio che può. Non è un campione, ma sicuramente un buon giocatore che ci prova e spesso ci riesce. Magari l’abnegazione si potesse insegnare.

Pellegrini gioia e dolori. Abbiamo capito che si è allenato sulle punizioni e di ciò gli va dato merito, ma si allenasse anche sui rigori, però. È inutile che gli arbitri ce li fischiano, se poi li tiriamo addosso al portiere avversario: 2 su 3 sbagliati e tutti e due contro la Juventus. Capitano e romanista vero.

Felix per Mou andrebbe anche in porta, questo s’è capito. Da punta a seconda punta fino a fare l’esterno a sinistra per bloccare la fascia forte degli avversari minacciando guerra a ogni distrazione. Uscito lui si sono visti gli effetti dell’oscuro lavoro che stava facendo, perché sono finiti.

Abraham sblocca il match, poi tante giocate buone e altre meno buone ma è sempre lì, sempre presente, sempre al centro dell’azione. Si fa male e stringe i denti giocando un secondo tempo col freno a mano tirato. Uno da cui ripartire e su cui costruire l’intelaiatura del prossimo futuro.

Shomurodov non merita menzione. Io non voglio essere cattivo coi miei e finché resteranno qui avranno tutti il mio tifo, ma mamma mi ha insegnato che se non hai niente di buono da dire è meglio tacere. Allora taccio.

Carles Perez buttato nella mischia a patatrac ormai completo non apporta sostanziali migliorie all’impianto di gioco, ma almeno non crea ulteriori casini. Da sempre l’idea di essere troppo innamorato del pallone, però.

Borja Mayoral fa scopa con Eldor, avrebbe il tempo e il modo di incidere, non gli riesce o non ne è capace. La Roma quest’anno non gioca in modo a lui congeniale e non possiamo chiedere a chi è acqua di diventare vino. Ha colpe, ma non tutte. Non tutti nel calcio possono fare tutto, a livello tattico.

Quest’anno si è provato inizialmente a mettere toppe per cercare di portare la nave in porto a fine navigazione, ora si ha come la sensazione che vista l’impossibilità di mettercene altre si stia puntando alla demolizione di tutto per ripartire con nuove leve l’anno prossimo. Anno zero doveva essere, anno zero è. Forse pure -1.

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