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IL CORAGGIO DEI REGAZZINI DE MOURINHO

E certo che a bocce ferme, tutti sono capaci di pontificare circa il pareggio a reti inviolate tra Bologna e Roma, commentando che si è fallita l’occasione di raggiungere il Milan sconfitto nell’ultimo incontro e, di conseguenza, alla nostra portata.

Certamente il gol fallito di Belotti (andasse dall’esorcista per favore!) ha rappresentato una formidabile occasione e, ai punti, i giallorossi avrebbero leggermente meritato di più della squadra felsinea che Thiago Motta sta plasmando a sua immagine e somiglianza.

D’altronde se Mourinho ha reputato opportuno fare un logico e razionale fare un sostanzioso turn over per far recuperare la formazione titolare in vista del ritorno della semifinale contro il Bayer Leverkusen, non gli si può rimproverare nulla.

Lo stesso Special One ha da mesi mormorato, detto e poi strillato, che non ha avuto un organico per affrontare un durissimo calendario che ha visto la Roma impegnata su ben tre fronti, ridotti poi a due.

L’idea di disputare una seconda finale europea nel giro di due anni, stuzzica e non poco, il vate di Setubal del quale si ignora ancora il prossimo futuro nonostante un terzo anno di contratto con i Friedkin.

E l’ipotesi di alzare una coppa europea, attraverso la quale guadagnare l’accesso alla Champions League la prossima stagione, euforizza tutti i tifosi che con i debiti scongiuri, sperano di poter seguire la squadra in quel di Budapest nella partita secca contro il Siviglia o la Juventus.

Per questo nella formazione scesa in campo al Dall’Ara, Mourinho ha schierato Svilar, Bove, Thairovic, Missori e Solbakken per poi inserire, nel corso della ripresa, la pesante artiglieria più per far macinare minuti che non per trafiggere il Bologna.

Quelli che l’allenatore ha sempre classificato come “i suoi ragazzini” hanno sicuramente la stoffa per divenire bravi ed affidabili giocatori ma, ovviamente, bene sarebbe che andassero a farsi le ossa in altre formazioni che potrebbero inserirli nell’organico titolare.

La Roma – specie con Mourinho- ha bisogno di una base solida e di rimpiazzi in grado di mantenere integra la potenzialità della squadra titolare il che si traduce con giocatori affermati e affamati di gloria.

Discorso che potrebbe incarnarsi laddove la Roma riuscisse ad entrare in Champions facendo affidamento su entrate che girano tra i 40 e i 60 milioni di euro che consentirebbero alla società di acquistare quelle figure che quest’anno sono mancate all’appello.

Si starà in apnea fino alla sera di giovedì sperando che i giallorossi – che hanno dalla loro due risultati su tre- possano preparare le valige per la terra magiara.

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