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Abbiamo soddisfatto i gufi

Un 2-0, quello rimediato a Parma, che farà felici tutti coloro che affermavano dall’inizio del campionato, che i giallorossi vincevano solamente con le piccole squadrette.
A poco conta che al 4’ capitan Pellegrini subiva un fallo in area dei ducali che l’arbitro Piccinini non reputava da rigore (confortato anche dal parere del VAR), e poco importa che il raddoppio del Parma sia arrivato su un rigore sul quale ci sarebbe quanto meno da ridire.
La Roma di quest’oggi non ha giocato da Roma. La ragione non è riconducibile ad una supponenza di una squadra che pensava che il compito fosse facile, quanto alla indubbia stanchezza maturata nell’incontro di Europa League disputato la sera di giovedì scorso.

Quasi tutti gli uomini di Fonseca sono apparsi svuotati sia fisicamente che psicologicamente e a poco sono serviti i cambi.
La partita di oggi non deve far testo per quanto concerne il cammino dei giallorossi che si sono visti recuperare tre punti da Lazio, Atalanta e Sassuolo (in attesa di conoscere l’esito della partita del Napoli), bensì deve orientare la proprietà nell’investire con cognizione di causa durante il prossimo calcio mercato.

Senza Veretout, Zaniolo, Mkthitaryan e Smalling, la Roma denuncia la fragilità sia in attacco che in difesa. Abbiamo notato come Pedro, sia un campione che ha imboccato il viale del tramonto e sul quale difficilmente si potrà fare un solido affidamento. Su Dzeko non si potrebbe dire lo stesso ma è evidente il fatto che si trova a fine carriera e che Borja Mayoral non può essere un sostituto all’altezza del cigno di Sarajevo dei giorni migliori. Velo pietoso su Pau Lopez perché è inutile sottolineare l’inaffidabilità dello stesso in certi momenti e anche su pur volenteroso Brunetto Peres, c’è poco da dire.

Non è una squadra da rifare ma solamente da irrobustire con elementi di qualità. Non facciamo nomi, perché è questa una incombenza che spetta a Pinto e all’allenatore della prossima stagione e sappiamo perfettamente che molto influirà sulle scelte da fare, la qualificazione (ed il fee di ingresso) della Champion’s per il prossimo anno.

Al momento, l’organico della Roma è quanto si è potuto costruire (ed ereditare) dalla gestione Pallotta che di errori ne ha commessi davvero troppi (Pastore dixit!) e che non è quello ideale per far sognare i tifosi capitolini.
Bene, invece, la protesta ufficiale avanzata nei confronti della Lega a proposito dell’affaire Juve-Napoli che, anche se non produrrà alcunché, serve come dimostrazione che la proprietà vuole tutelare i propri interessi a 360°.

Non affliggiamoci: ci sta perdere una partita con una piccola e prima o poi doveva accadere. Però, sarebbe stato meglio non farlo oggi.

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