Il mio ricordo del servizio militare (una volta era obbligatorio) risale alla Caserma Capitò di Portogruaro, dove aveva sede la III brigata Missili Aquileia. Era l’unico corpo missilistico italiano e, ovviamente, operativo 24/7.
Fu proprio il primo giorno di CAR che, da buona ‘spina’, appresi il significato del modo di dire “tot giorni all’alba”, ossia quanto ancora mancava al sospirato congedo.
Spiegazione necessaria per tutti coloro (fortunati) che non hanno dovuto perdere un anno prestando un inutile servizio militare e che, conseguentemente, non possono avere dimestichezza con il gergo di caserma.
Commentando l’incontro Roma–Fiorentina, noi tifosi possiamo esprimere la nostra gioia per aver ottenuto il 19° risultato positivo in modo continuativo, essere risaliti in classifica al 5° posto superando Lazio e Bologna e lasciandoci alle spalle Milan e Fiorentina che un tempo ci precedevano.
Mancano tre giornate all’alba: 270 minuti dove affronteremo a Bergamo l’Atalanta, all’Olimpico i rossoneri del Milan e sotto la Mole Antonelliana il Torino.
Ranieri predica prudenza ai giornalisti che continuano a chiedergli se ora crede nel piazzamento Champion’s e il mister, da saggio uomo navigato ed esperto di questi chiacchiericci, seguita a mantenersi fermo sui noti propositi che indicano che i cavalli vincenti si vedono alla fine.
I romanisti possono rammaricarsi per i due mesi di gestione Juric e farsi tante belle teorie piene di ‘se’ e di ‘ma’ ignorando che con i condizionali sono pieni i cimiteri.
La partita ha ancora una volta evidenziato l’importanza del nostro portiere che deve essere trasportato a fine campionato, in processione alla Madonna del Divino Amore dopo che la società lo abbia vincolato a vita con un contratto che non ammetta titubanze.
Oltre a Svilar e all’ovvio Dybala, come fare a meno di un Soulè che sta emergendo mostrando ampi margini di crescita? Konè, Ndika, Angelino ,Mancini sono parte di quell’ossatura dalla quale, la prossima stagione, occorre basarsi per avere una squadra affiatata e convinta dei propri mezzi.
Certamente in questo scorcio di Ranieri’s governance, un po’ tutti i giocatori (chi più chi meno) stanno meritando la considerazione per il loro operato (da Cristante a El Shaarawy passando per Cristante, Shomurodov e Baldanzi). Circa il ‘bidone’ Dovbyk, ad avercene di bidoni così ricordando che in questo primo anno in Italia le sue realizzazioni (e non sono poche) sono state foriere di vittorie da tre punti.
Anche il sottoscritto evita di parlare di recondite speranze che, oggi come oggi, sono possibili solo grazie alle magie di un tifoso di Testaccio che risponde al nome di Claudio Ranieri (e c’è chi se lo ricorda giocatore della Roma). Resta da affidarci alla salomonica frase recitata da un grandissimo Eduardo (ha da passà a nuottata) elaborandola all’occasione in: hanno da passà 270’…
Daje!
Comments are closed.