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Roma, la nota che non si nota

17 Agosto 2020, ore 18,02, arriva il fatidico annuncio sugli account social della As Roma: il Gruppo Friedkin annuncia il perfezionamento della acquisizione, attraverso una società creata ad hoc ovvero la Romulus and Remus Investments LLC, della società NEEP Roma Holding S.p.A. che deteneva il controllo della AS Roma Spa.

Gaudio e tripudio da parte dei tifosi che finalmente possono sognare in grande; impazza il totonomi sui futuri dirigenti che comporranno l’organigramma, direttore sportivo in testa, sui calciatori che faranno parte della rosa per il campionato 2020- 2021 e sul tecnico che dovrà guidare la compagine giallorossa.

La nostra attenzione si focalizza però sui due comunicati, il primo diramato alle 18,02 che annunciava, come detto, il cosiddetto closing ed il secondo, alle ore 19,40 circa, con cui invece veniva lanciata la OPA (offerta pubblica di acquisto sui titoli azionari presenti sul mercato) in quanto riteniamo entrambi pregni di informazioni e spunti che meritano un minimo di riflessione ponderata.

Partiamo dal primo dei comunicati che annuncia le dimissioni dei membri del precedente Consiglio di Amministrazione ovvero James J. Pallotta, Charlotte Beers (indipendente), Richard D’Amore, Gregory Martin, Paul Edgerly, Cameron Neely (indipendente) e Barry Sternlicht con conseguente nomina, per cooptazione dei nuovi amministratori ovvero Dan Friedkin che assume la carica di Presidente, Ryan Friedkin figlio di Dan, Marc Watts, Eric Williamson, e Ana Dunkel.

Guido Fienga mantiene la carica di amministratore delegato della AS Roma ed è questa forse la novità più importante atteso che i nominativi dei membri del nuovo Consiglio di Amministrazione erano già stati svelati con qualche giorno di anticipo dalla stampa accreditata.

I nuovi proprietari dedicano, in particolare, un passaggio del comunicato proprio all’Amministratore Delegato: “In qualità di proprietari del business, intendiamo identificare e incoraggiare management, teams e leadership forti. Guido Fienga ha dimostrato di essere un ottimo CEO per la Roma e insieme abbiamo costruito un ambizioso piano strategico. Gli forniremo tutto il supporto, l’assistenza e i mezzi necessari per sviluppare tali piani e per aiutarlo a rimanere focalizzato nel corso delle cruciali prossime settimane; sarà soprattutto la sua voce a parlare per l’AS Roma. Insomma il Gruppo Friedkin chiarisce subito e senza mezze misure di credere fermamente nell’operato di Guido Fienga al punto da attribuirgli un ruolo estremamente importante ovvero quello di essere la voce della nuova Roma.

La Roma di Friedkin parlerà quindi solo ed esclusivamente con la voce di Guido Fienga: riteniamo non sia cosa da poco conto atteso i problemi di comunicazione che hanno sempre afflitto la società nell’era Pallotta.

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La nuova proprietà ci dice quindi che comunicherà attraverso un solo dirigente e non ci saranno altre voci interne ed esterne alla società (i cosiddetti topolini di spallettiana memoria) che possano eventualmente sovrapporsi a quella del CEO.

Altro punto estremamente importante del primo comunicato riguarda la visione che dovrà contraddistinguere il modus operandi della nuova proprietà: “ La nostra visione condivisa per il club e la squadra è quella di privilegiare un approccio di investimento sostenibile e a lungo termine piuttosto che soluzioni rapide di dubbia durata”. 

Trattasi di tre righe contenenti un concentrato di buon senso e sano realismo: il Gruppo Friedkin avrebbe potuto promettere la luna con tutti gli astri in tempi anche brevi ed invece, con serietà inappuntabile, illustra un modello caratterizzato da investimenti sostenibili ed a lungo termine. Insomma il messaggio ai naviganti è piuttosto chiaro ed eloquente: non si farà mai il passo più lunga della gamba e la crescita sarà costante e graduale. Si ripudiano le soluzioni rapide di dubbia durata: riteniamo di interpretare questo passaggio attraverso il rifiuto di quei giocatori che hanno già dato tutto e di cui è rimasto solo il nome, buoni solo per riscaldare la piazza attraverso il fuoco fatuo agostano pronto però a spegnersi alle prime burrasche degli appuntamenti che contano (Commisso docet).

Analizziamo ora il secondo comunicato diramato nella serata del 17 Agosto con cui si illustrano non solo le modalità attraverso cui la Romulus and Remus Investment LLC lancerà l’OPA ovvero l’offerta pubblica di acquisto relativa ai titoli azionari ordinari della AS Roma presenti sul mercato telematico  azionario ma altresì le strategie e gli obiettivi che la nuova società intende perseguire.Un passaggio del comunicato è a nostro avviso fondamentale ai fini della comprensione dell’intera vicenda relativa al closing:” L’Offerente è Romulus and Remus Investments LLC, una società a responsabilità limitata del Delaware, con sede legale in Wilmington, Delaware, 1209 Orange Street e sede operativa in Houston, Texas, 1375 Enclave Parkway, iscritta nello Stato del Delaware al n. 7868101.

L’Offerente è stato costituito in data 26 febbraio 2020 al fine specifico di perfezionare l’Acquisto e, successivamente, promuovere l’Offerta. L’Offerente ha un capitale sociale pari a Euro 215.000.000, interamente sottoscritto e versato”

La nuova proprietà, ancora una volta, manifesta totale trasparenza nel proprio operato e ci dice che la società ovvero la persona giuridica che conclude l’operazione e che rappresenta lo strumento di cui il Gruppo Friedkin si è servito per acquisire la As Roma ovvero la Romulus and Remus Investments LLC, è stata costituita in data 26 Febbraio 2020 ovvero in prossimità della stipula del contratto preliminare che si sarebbe dovuta perfezionare agli inizi di Marzo 2020 e che poi saltò per i motivi a tutti ben noti.

Due considerazioni immediate sono doverose alla luce dello stralcio di cui sopra:

  • Le notizie apparse sugli organi di stampa accreditati che all’epoca dei fatti davano il closing per imminente erano estremamente fondate;
  • Il Gruppo Friedkin, anche nel periodo successivo allo stop delle trattative dovuto al Covid per la acquisizione della As Roma, non ha mai pensato di far saltare il banco tanto è vero che ha tenuto in vita la Romulus and Remus Investments LLC.

Insomma i nuovi proprietari hanno sempre voluto fortemente la Roma, senza tentennamenti o ripensamenti di sorta, senza giravolte ovvero dichiarazioni fuori luogo e strumentali rese al solo scopo di far abbassare il prezzo. Si sono mossi in silenzio, con serietà e discrezione e al di là di quello che poi sarà il giudizio sul loro operato crediamo che questi meriti debbano essere preliminarmente riconosciuti.

Altro particolare non trascurabile è rappresentato dal fatto che” la Romulus and Remus Holdings LLC, una società a responsabilità limitata del Delaware è partecipata al 99% da Thomas Dan Friedkin e all’1% da Quantum Investment Holdings, Inc., una società per azioni (corporation) del Delaware. Thomas Dan Friedkin detiene il 100% del capitale sociale di Quantum Investment Holdings, Inc.

La società appartiene quindi per intero al Gruppo Friedkin e questo è un dato estremamente positivo: riteniamo difatti, anche alla luce delle precedenti esperienze, che la presenza di un unico azionista renda estremamente più fluidi e tempestivi i processi decisionali da cui scaturiscono le scelte aziendali. Il tempo in cui si vive rende necessaria l’adozione di provvedimenti la cui efficacia è direttamente proporzionale alla rapidità delle tempistiche.    

Altro passaggio del secondo comunicato che riteniamo rilevante è relativo all’aumento di capitale di sociale: “In data 28 ottobre 2019 l’assemblea straordinaria degli azionisti dell’Emittente ha approvato la proposta di aumento del capitale sociale per un importo massimo pari a Euro 150 milioni, scindibile e a pagamento, mediante emissione di azioni ordinarie dell’Emittente, prive dell’indicazione del valore nominale, in regime di dematerializzazione, aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione e godimento regolare, da offrire in opzione agli azionisti dell’Emittente ai sensi dell’art. 2441, comma 1, del Codice Civile (l'”Aumento di Capitale”). La medesima Assemblea ha fissato al 31 dicembre 2020 il termine ultimo per dare esecuzione all’Aumento di Capitale e ha quindi conferito al Consiglio di Amministrazione il potere di definire, in prossimità dell’avvio dell’offerta in opzione, l’ammontare definitivo dell’Aumento di Capitale, nonché di determinarne la tempistica entro il termine indicato per l’esecuzione dello stesso e, in particolare, per l’avvio dell’offerta dei diritti in opzione e la successiva offerta in borsa dei diritti eventualmente risultanti inoptati al termine del periodo di sottoscrizione. Alla data della presente Comunicazione, il Consiglio di Amministrazione dell’Emittente non ha dato esecuzione all’Aumento di Capitale. Non è previsto che l’Aumento di Capitale trovi esecuzione prima del perfezionamento dell’Offerta. Tuttavia, l’Offerente desidera riconfermare la propria intenzione di fare fronte alle esigenze finanziarie dell’Emittente, anche attraverso la sottoscrizione della quota di propria pertinenza dell’Aumento di Capitale, per un importo pari almeno ai Finanziamenti Soci erogati da NEEP in favore dell’Emittente, fermo restando che la tempistica finale e l’ammontare dell’Aumento di Capitale dell’Emittente verranno finalizzate, come detto, dopo il perfezionamento dell’Offerta”.

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Il Gruppo Friedkin ribadisce l’impegno di provvedere alla sottoscrizione della propria quota di pertinenza dell’aumento di capitale nonché di far fronte alle esigenze finanziarie del club non appena sarà perfezionata l’OPA e quindi con largo anticipo rispetto alla scadenza del 31 Dicembre 2020 che era stata fissata dal precedente Consiglio di Amministrazione.

Anche in questo caso si apprezza la disponibilità dei nuovi proprietari che, come detto in precedenza, ritengono di dover intervenire tempestivamente sulla problematica. 

Non intendiamo dilungarci eccessivamente sulle questioni di carattere tecnico relative alle modalità con cui è lanciata l’OPA ma non possiamo trascurare il punto 4 del documento denominato “FINALITA’ DELL’OFFERTA” che contiene il manifesto programmatico della nuova proprietà ed integra le famose tre righe di cui sopra contenute nel primo comunicato: L’obbligo dell’Offerente di promuovere l’Offerta è sorto a seguito del perfezionamento dell’Acquisto. Qualora ricorressero le condizioni di seguito riportate, le azioni ordinarie dell’Emittente sarebbero revocate dalle negoziazioni sul MTA (il “Delisting”) e, a seconda delle circostanze, l’Offerente potrebbe venire a detenere l’intero capitale sociale dell’Emittente. A seguito del perfezionamento dell’Offerta, l’Offerente intende perseguire, tra l’altro, i seguenti obiettivi: (i) allestire una squadra in grado di competere per le prime posizioni nel campionato nazionale e nelle competizioni internazionali; (ii) introdurre una strategia disciplinata in relazione all’acquisto, sviluppo e cessione dei calciatori al fine di assicurare la solidità finanziaria a lungo termine del club; (iii) continuare a rafforzare la percezione e la visibilità internazionale del brand AS Roma, (iv) valutare tutte le opzioni praticabili in relazione alla costruzione del nuovo stadio; (v) espandere la relazione con i tifosi del club a livello mondiale, offrendo opportunità di coinvolgimento e interazione con il club sempre maggiori, anche attraverso l’utilizzo di canali digitali; (vi) lavorare con i proprietari degli altri clubs della Serie A ed Europei, nonché con gli organi di governo calcistico, al fine di massimizzare l’attrattività globale e il valore della Serie A e delle competizioni internazionali”

In prima battuta la nuova proprietà non esclude il delisting ovvero sottrarre i titoli azionari dalla quotazione nel mercato telematico, in termini più semplici avviare tutte le procedure affinchè il titolo Roma non sia più quotato in borsa.

E’ una possibilità che i nuovi acquirenti si riservano tenuto conto delle possibili speculazioni sul titolo poste in essere da operatori poco trasparenti il cui scopo destabilizzante si cela spesso dietro un apparente ed innocuo articolo giornalistico.

Il Gruppo Friedkin si mostra quindi estremamente attento alle cosiddette “vicende romane”  e prefigura uno scenario del tutto legittimo finalizzato a salvaguardare il proprio investimento.

Veniamo ora agli aspetti programmatici di carattere sportivo contenuti nel paragrafo: la nuova proprietà intende ovviamente costruire una compagine di in grado di competere per le prime posizioni nei campionati nazionali e continentali ma intende realizzare tale scopo attraverso una strategia che necessariamente dovrà passare attraverso varie strade quali la determinazione di un criterio logico e credibile per cedere ed acquistare i calciatori, il rafforzamento del brand a livello nazionale ed internazionale, il coinvolgimento di tifosi appartenenti a quei bacini economici ancora inesplorati e soprattutto la valutazione di tutte le possibili opzioni per la costruzione del nuovo stadio.

Il Gruppo Friedkin è ben conscio della necessità di dotarsi del nuovo stadio quale strumento imprescindibile di crescita del club e lancia un messaggio chiaro alla amministrazione comunale capitolina: per noi l’impianto è fondamentale e siamo disposti a valutare anche altre strade se l’iter di approvazione dovesse subire ulteriori ritardi. Al riguardo rammentiamo che proprio qualche tempo fa il Sindaco di Fiumicino, a seguito della visita di alcuni dirigenti della As Roma, manifestò piena disponibilità ad ospitare il nuovo Stadio garantendo tempi di realizzazione decisamente più brevi.

La nuova proprietà, insomma, intende proseguire, con maggiore determinazione ed attraverso una presenza costante e risoluta, il cammino intrapreso e tracciato dalla gestione Pallotta.

Essa è consapevole che la crescita del club deve necessariamente misurarsi con le difficoltà burocratiche di un paese che fino ad oggi non ha compreso appieno le potenzialità dei gruppi stranieri i quali, attraverso investimenti massicci, stanno ormai acquisendo la totalità dei club calcistici nostrani scommettendo sul nostro sistema.

Le fortune della nuova proprietà saranno inevitabilmente legate alla capacità di attrarre nuovi capitali attraversi un aumento del fatturato che non sia esclusivamente legato al trading dei calciatori: a tal uopo si rende necessaria una presenza costante e continua nella competizione continentale per eccellenza ovvero la Champions League.

Le premesse per fare bene ci sono tutte, se son rose fioriranno.

Attendiamo pazienti e fiduciosi lo sbocciare dei fiori.

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