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Il Mou concept

Ai miei tempi, il lattaio sotto casa (eh si! C’erano ancora i lattai che vendevano solo latte, formaggi e prodotti caseari) aveva anche un barattolo di vetro dove c’erano le caramelle Mou: una vera delizia se non fosse stato per il problema che, soprattutto in estate, s’appiccicavano tra i denti e fino che non si scioglievano naturalmente, facevano compagnia alla tua bocca. Ma si sa, il sottoscritto ha visto la Roma di Sacerdoti e quindi….so’ vecchietto.
Ah, dicevo…Mou era solo il nome di questa caramella e non l’affettuoso diminutivo del nostro allenatore.
Ora che dopo qualche settimana ho fatto il callo alla cosa e ho somatizzato il fatto che mr. Zeru tituli è passato alla Sud lasciando altre panchine, rifletto a bocce fredde sul Mou pensiero.

Ho avuto modo di vedere le due amichevoli della Roma e, risultati a parte, mi è piaciuto il carattere cazzuto che non vedevo da molti anni soprattutto da quando DDR è stato messo in cantina da JP.

Vedo una squadra decisamente incompleta ed imperfetta ma gajarda. Mi piace la tigna che sta mostrando il Cigno di Sarajevo che vorrei più Condor mangiacadaveri che elegante uccello che se ne sta placidamente a non fare un cazzo su di un laghetto tranquillo.
Così come mi è risultato giusto il senso di fratellanza e complicità che ho visto in Porto Roma, amichevole poco tale che avrebbe meritato altro arbitraggio. Ma tant’è…di allenamento si trattava.

Insomma sta emigrando lentamente ma in modo costante, la grinta dello Special One verso lidi dove ci si era abituati al savoir-a-faire molto lassista che non ha prodotto alcun vantaggio alla pallottiana Roma. Non rimpiango la persona di Mr. Fonseca, vero signore dotato di un aplomb diplomatico, e nel cambio mi entusiasma il carattere garibaldino di Mourinho, pronto ad andare all’assalto all’arma bianca pur in uno contro cento.
Era la Roma che il tifoso si aspettava. Quella Roma che può anche perdere per colpe arbitrali, per errori suoi, per bravura dell’avversario ma che ci mette il cuore e la cattiveria per vincere su tutto sempre.
In questa Roma, virtualmente volando alla Pindaro, ci vedrei bene alcuni giocatori che ho avuto la fortuna di vedere: Manfredini, Losi, Di Bartolomei, Nela, Rocca, Annoni, Giannini, Totti, DDR, Rizzitelli….e altri ancora. Tutti tifosi prima e professionisti poi che avrebbero apprezzato un allenatore con i coglioni quadrati come lo Special (Roma) One.
Daje tutta!

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