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Se sotto la presidenza Viola era solamente un questione di centimetri, con quella Friedkin si parla di metri

La trasferta di Milano – disputata nella più totale delle confusioni che imperano all’interno della Federazione Gioco Calcio che tra anticipi, posticipi e partite annullate causa COVID, proprio non c’è nessuno che si raccapezza – ci vede tornare con zero punti.

La Roma ha affrontato un Milan che sin da subito si è trovato la strada più che acchittata grazie alla visione generosa di un arbitro (non dite che lo avevate pronosticato perché non ci credo) che ha assegnato un rigore ai padroni di casa per un tocco di braccio di Abraham che ci è apparso tutto sommato naturale e non forzato. Ad azione terminata, l’arbitro Chiffi ha voluto vedere il VAR reputando il fallo dell’attaccante, meritevole di essere punito con il giallo ed il penalty ovviamente trasformato.

La seconda rete milanista è stato un regalo di Ibanez che, probabilmente indossando i panni della Befana, ha voluto donare agli avversari un invitante pallone in piena area di rigore che diceva solamente di essere spinto in rete.

Roma assente in molte fasi di un gioco che è apparso subito triste e abulico anche se si poteva supporre che il rientrante capitan Pellegrini non sarebbe stato al meglio e che altri titolari, potevano mostrare i loro limiti.

Nonostante questo, i giallorossi hanno avuto il merito di riaprire la partita dimezzando lo svantaggio con un gol di Abraham che deviava in rete un gran tiro del nostro numero 7.

Partita che da sonnolenta si  è trasformata improvvisamente con la Roma decisa di riprendere il Milan che, dal canto suo, poteva essere letale in contropiede.

Al terzo minuto di recupero del primo tempo, Zaniolo in piena corsa viene strattonato in area da Tonali ma per Chiffi tutto è regolare.

Gli episodi non mancano e continuano con Theo Hernandez che ostacola Zaniolo al 52’ e, spingendolo, provoca un tocco di braccio del 22 giallorosso che l’arbitro reputa volontario, stoppando un’azione decisamente pericolosa per i  colori rossoneri.

Roma restata in 10 per doppia ammonizione a Karsdorp e successivamente in 9 per un’altra doppia ammonizione a Mancini e questo significa che i due difensori  non potranno disputare l’incontro con la Juventus tra tre giorni.

Ovviamente il metro di giudizio del sig. Chiffi è continuato in modo coerente, non vedendo un fallo commesso da Ibrahimovic in area milanista ai danni di Ibanez. Tuttavia, l’arbitro  ha visto un fallo da rigore per il Milan per un presunto fallo commesso da Mancini che gli farà guadagnare il secondo giallo. Stavolta Rui Patricio ha avuto il merito di impedire la quarta rete, parando il tiro dello svedese.

Un 3-1 che fa male ma anche riflettere tenendo presente una serie di presupposti.

Si tratta del primo anno di un allenatore che, contrariamente al passato, non dispone di un istantant team ma che deve plasmare un interessante nucleo di giovani che hanno grandi potenzialità.

Dobbiamo considerare che la proprietà – sempre presente e silente – sta risanando una società  presa dall’orlo del baratro cercando di non far mancare l’appoggio finanziario anche in fase di calcio mercato.

Sempre dobbiamo tenere bene a mente che la nostra Roma non è mai stata una squadra con i Santi in Paradiso ed è per questo che vincere qui non è facile bensì storico.

Noi tifosi non dobbiamo piangersi addosso accusando quello o quell’altro giocatore ma stringersi forte per far sentire tutto il nostro amore e la nostra passione.

Prima o poi quegli omuncoli saranno costretti ad accettare una differente realtà.

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