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Insapore, incolore, indolore

E certo che in pochi avrebbero supposto di veder perdere la Roma, nell’inutile incontro a Sofia contro il CSKA, in questo modo. Un tondo 3-1 che ci sta tutto e che dimostra il fatto che le terze linee (leggasi giovani lupetti) non possono reggere un confronto importante.

Ma, va constato che gli errori con i quali sono scaturiti due delle tre reti dei rumeni, sono stati originati da Diawara e da Fazio, che proprio giovincelli non sono.
Vero che potevamo tornare con una sconfitta ma stupisce, e non poco, che questa sia stata causata non dai ragazzi della primavera bensì da collaudati atleti sui quali, bene o male, mister Zorro Fonseca fa affidamento.

Se di Fazio, eterno partente mai partito, si conoscono ahimè le fragilità oramai, sorprende l’involuzione di quel Diawara che non si capisce che cosa c’entri con la Roma. Voluto e avuto, il centrocampista guineano si è come ripiegato su se stesso forse sentendosi messo ai margini di un progetto che non lo considera se non nei casi di assoluta emergenza. C’è da dire che Amadou ci ha messo del suo e che, come dice il detto, chi causa il suo mal pianga se stesso.

Tornando alla partita, le note positive sono state la prima rete di giovane Milanese che ha mantenuto le auspicate promesse della vigilia, ed il ritorno in campo di Smalling nella speranza che questo sia effettivamente definitivo in quanto di Chris ce n’è veramente bisogno sempre.

Lunedì di sorteggi e dopo il girone che ha visto i giallorossi primi in classifica, non si scherza più. D’altronde il mister non ha mai celato il fatto che l’Europa League sia uno degli obiettivi della Roma e, conseguentemente, occorre tener alta l’asticella delle prestazioni per proseguire il cammino europeo.

 

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