Chi negli anni settanta del secolo scorso era un militante politico, può ricordarsi di un personaggio immaginario che apparve per un certo periodo sul quotidiano Lotta Continua. Si deve all’estro di Roberto Zamarin, la creazione di questa vignetta che raffigurava un operaio sempre in lotta e critico con il sistema il cui nome derivò da un minatore (Calogero Gasparazzo) ucciso a Bronte dai garibaldini dei Mille che repressero le allora lotte sociale in atto in Sicilia.
Ma cosa c’entra questo incipit in un sito che parla dell’AS Roma? La connessione appare logica se si prende in considerazione il nuovo (ma non ancora annunciato) allenatore scelto dai Friedkin per portare la Roma ai livelli che meritano i tifosi. Tra Gasperini e Gasparazzo potrebbe anche non passarci molta strada e ciò dipenderà dai risultati che l’uomo di Grugliasco riuscirà a far conquistare ai giallorossi.
Vero ed ineccepibile è il fatto che in quel di Bergamo, Gasperini ha saputo modellare negli anni, una squadra che cinque volte in nove anni ha partecipato alla Champions League, così come ha portato alla ribalta giocatori sconosciuti valorizzando materiale umano che spesso si è trasformato in una incredibile plusvalenza.
Difficile per il Gianpiero nazionale ripercorrere un cammino che non gli offriva più stimoli e che lo ha portato alla riflessione di lasciare un percorso collaudato ma, come tutte le ciclicità, destinato ad abbassare il livello raggiunto. Meglio quindi affrontare nuove e difficili sfide come quello di affrontare una città e una tifoseria passionale ma esigente che, dopo il licenziamento in tronco di Mourinho, quello di De Rossi e non potendo più far leva su Claudio Ranieri come trainer, si attende un allenatore in grado di fare la differenza.
Le prospettive ci sono così come le speranze ma se ciò non dovesse verificarsi? Molto arduo trovarsi dinnanzi ad uno Juric2 ma laddove le cose non funzionassero creando malumori nella piazza (Ranieri parafulmine potrebbe fare ben poco), eccolo che il Gasperini si trasformerebbe in Gasparazzo ma non sotto il profilo politico della vignetta di cui sopra, ma solamente perché il nome farebbe esplicito riferimento ad un organo di cui tutti i maschietti sono dotati fin dalla nascita da madre natura.
Come sarà il prossimo futuro della Roma lo andremo a scoprire a partire dalla campagna acquisti che già vede le cessioni di Le Fee e Dahl l’inizio di un tesoretto da gestire bene ricordandosi che rientreranno (purtroppo) anche una dozzina di tesserati dati in prestito dei quali bisogna liberarsi prima possibile. Lavoro per Ghisolfi che deve meritarsi la pagnotta come tutti noi.
Daje!
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